2015/11/07

Bart Sibrel è ancora convinto che fu tutta una messinscena, ma abbandona il campo

di Paolo Attivissimo

Google Alert mi segnala che oggi il Daily Star ha pubblicato un articolo nel quale viene intervistato il lunacomplottista Bart Sibrel: quello che anni fa, a furia di assillare gli astronauti con le sue accuse, si prese un cazzotto da Buzz Aldrin nel 2002 e fu preso a ginocchiate nel sedere da Ed Mitchell. Gli anni sono passati, ma Sibrel, ora cinquantunenne, non si è ricreduto. Tuttavia c’è una svolta importante da segnalare: la rinuncia all’argomento.

Riassumo qui l’elenco delle sue asserzioni per tenerne traccia cronologica aggiornata. Sibrel afferma che:

– ha le “prove che la CIA organizzò il famoso sbarco sulla Luna di Apollo 11”.

–  “nessuno ha mai camminato sulla superficie della Luna perché è troppo pericoloso”.

“se fosse possibile andare sulla Luna, a quest’ora l’umanità vi avrebbe installato delle basi”.

“lo storico evento avvenne su un set cinematografico e l’equipaggio fu costituito da attori ai quali la CIA dava istruzioni attraverso auricolari”.

“i razzi progettati negli anni Sessanta... non erano in grado di uscire dall’orbita terrestre e non avrebbero mai potuto resistere a una letale fascia di radiazioni lungo la traiettoria verso la Luna”.

– è “riuscito a procurarsi riprese grezze, non montate, dalla NASA – mai rilasciate al pubblico – che includono una conversazione radio fra l’equipaggio e una terza persona segreta che ordina agli astronauti cosa dire e quando parlare”.

– in queste riprese, “una voce dice ‘parla’ [talk, in originale] prima che Armstrong risponda al Controllo Missione a Houston”.

– la “fascia di Van Allen – a 272 miglia dalla Terra – è impenetrabile a causa dei suoi alti livelli di radiazione e un razzo spaziale capace di raggiungere la Luna dovrebbe essere grande come l’Empire State Building e pesare quando la nave da crociera Queen Mary”.

– “la Luna viene colpita da grandi tempeste di micrometeoriti ogni 48 ore, in grado di uccidere gli astronauti istantaneamente e di danneggiare i veicoli spaziali.”

– la sua famiglia ha “sopportato minacce di morte”.

Sibrel afferma inoltre che ora ha deciso di lasciar perdere l’argomento. “Intendo lasciarmi tutto questo alle spalle. Non ho tratto alcun piacere da quest’attività. Sono stato cacciato dalla chiesa, ho perso l’amicizia di tante persone a causa di quello che credo, ossia che gli sbarchi sulla Luna sono falsi. È stata un’esperienza interessante, ma così sia.”