2009/12/31

La corsa alla Luna in sintesi (UPD 20100103)

di Paolo Attivissimo

Ho scritto una prima stesura del capitolo di riepilogo storico del libro Luna - Sì, ci siamo andati!, dedicato allo smontaggio delle tesi lunacomplottiste, e una quarta di copertina. Qui accanto vedete la prima di copertina pressoché definitiva.

Vi chiedo di scaricare i PDF di entrambe (v. aggiornamenti qui sotto) e di segnalarmi nei commenti qui sotto errori, modifiche e critiche di qualunque genere.

In particolare, il capitolo di riepilogo è molto ricco di date e cifre, perché riassume in poche pagine i dodici anni più frenetici della storia dell'esplorazione spaziale e si sforza di farlo in modo comprensibile anche alle giovani generazioni, per le quali il concetto stesso di Unione Sovietica richiede una spiegazione. Vi chiedo quindi di controllarlo con particolare attenzione e di valutarlo anche da questo punto di vista, magari sottoponendolo a qualche giovane cavia.

A lavorazione ultimata, il libro sarà disponibile come PDF gratuito e come copia cartacea. Grazie del vostro aiuto.


Aggiornamento (15:35)

Ho introdotto le prime modifiche suggerite dai commenti: i PDF scaricabili ai link sopra indicati sono già aggiornati.


Aggiornamento (20100103)

La nuova versione, con gli aggiornamenti e un nuovo capitolo, è disponibile qui.

2009/12/24

Stan Lebar, 1925-2009 (UPD20100107)

di Paolo Attivissimo

Stan Lebar, coordinatore del programma che realizzò la telecamera miniaturizzata che permise al mondo di assistere in diretta allo sbarco sulla Luna, è morto ieri 23 dicembre all'età di 84 anni.

Lebar coordinò anche la progettazione delle telecamere a colori di bordo di tutte le missioni Apollo lunari, Skylab e Apollo-Soyuz.

Di recente aveva partecipato alla ricerca dei master non convertiti dei nastri video dello sbarco, risultati poi perduti, e al restauro delle copie esistenti nella speranza di consegnare alla storia la miglior qualità possibile di un evento irripetibile.

Una biografia di Stan Lebar è disponibile presso Collectspace e NASA. Archive.org ospita un video in cui Lebar racconta, nel 2009, alcuni ricordi personali della sfida di realizzare una telecamera (nella foto) che funzionasse anche nel vuoto, con sbalzi di temperatura e di luminosità estremi, e che pesasse meno di quattro chili in un'epoca in cui il peso medio di una telecamera superava i duecento.

Il restauro completo finale delle sue immagini dell'Apollo 11 dovrebbe essere presentato al mondo a breve: nel frattempo, si può onorare la memoria di Lebar ammirando alcuni spezzoni già restaurati del suo lavoro.

Colin Mackellar ha pubblicato questo bel tributo video a Stan Lebar, ricco di immagini poco conosciute:



Un altro video di tributo:



La notizia della morte di Lebar è segnalata, spesso includendo informazioni storiche preziose sulle caratteristiche della sua telecamera lunare e sui problemi di realizzazione, presso vari siti: TV Technology, NBC, Hometown Annapolis, Nasa.gov, Baltimore Sun. Ci sono alcune foto su Flickr.

2009/12/12

Pronta la copertina del libro "Luna? Sì, ci siamo andati!" (UPD 20091231)

 di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sto preparando un libro che funga da edizione cartacea delle risposte dettagliate ai principali dubbi sulle missioni lunari e alle asserzioni dei lunacomplottisti. Quella che vedete qui accanto è la bozza aggiornata della copertina, pronta per le vostre critiche e i vostri suggerimenti.

Luna? Sì, ci siamo andati! conterrà anche materiale inedito e una miniguida alle missioni lunari che permetterà di capire meglio il contesto in cui si svolsero e le loro varie fasi, oltre a schede tecniche riassuntive di ciascuno sbarco e dei veicoli utilizzati.

Il libro sarà pubblicato sotto licenza Creative Commons e distribuito tramite Ilmiolibro.it; ne porterò sempre qualche copia con me in occasione delle mie conferenze. Il prezzo è ancora da definire, perché non so ancora quanto verrà lungo il testo.

Il formato sarà quello pocket (12x18), per consentire di averlo sempre a portata di mano come comodo riferimento per le discussioni con i semplici dubbiosi e con i lunacomplottisti.

Ci sarà una versione digitale liberamente scaricabile molto presto, in modo che chiunque possa contribuire alla revisione del testo.

Non ho ancora fissato una data di uscita: tutto dipende dal tempo che riuscirò a trovare per scrivere.

Mi sono deciso a pubblicare un libro sull'argomento perché ho notato che non c'è nulla di analogo sul mercato italiano, ed è importante raggiungere anche chi non ha dimestichezza con Internet ed è maggiormente esposto alle baggianate propagandate da programmi televisivi come Voyager e Mistero. Inoltre, a differenza di un sito Web o di un PDF, un libro fisico può essere dato in testa agli individui particolarmente refrattari ai fatti e ai ragionamenti.


Aggiornamento: le alternative (2009/12/20)


Ho seguito i vostri consigli: punto esclamativo, eliminazione del "sullo... sulla", e maggiore visibilità al mio nome e al logo Creative Commons. Quella che vedete qui sotto è la bozza precedente della copertina, giusto per tenere traccia della sua evoluzione:



Questa invece è una versione suggerita da Pistry nei commenti qui sotto:



Come sempre, critiche e ulteriori commenti sono ben accetti.


2009/12/31: primo capitolo


E' disponibile la bozza del primo capitolo, dedicato al riepilogo storico delle missioni spaziali.

2009/12/02

Disponibile il libro lunacomplottista di Ralph René

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Nasa Mooned America, il libro che presenta le tesi lunacomplottiste di uno dei più celebri nomi del settore, Ralph René (1933-2008), sta circolando in Rete in formato PDF ed è scaricabile per esempio da qui oltre che acquistabile presso il suo sito.

Il libro, datato 1994, presenta una serie di asserzioni classiche del cospirazionismo spaziale: la bandiera che sventola, l'assenza di cratere sotto il LM, le ombre divergenti, i fondali finti, la lettera "C" su una roccia, l'assenza di stelle, le espressioni di vergogna degli astronauti dell'Apollo 11, la letalità delle fasce di Van Allen e molte altre tesi basate sia su fotografie, sia su considerazioni tecniche.

Aggiunge inoltre l'accusa che una fotografia dell'astronauta Michael Collins che lo ritrae durante una passeggiata spaziale sia un falso perpetrato dalla NASA modificando una fotografia scattata durante l'addestramento. In realtà la foto alterata compare in alcune edizioni nel libro autobiografico Carrying the Fire di Collins, non in una pubblicazione NASA.

Oltretutto, come spiega Clavius.org, in quelle edizioni la fotografia modificata non viene mai presentata come immagine di una passeggiata spaziale e viene poi riproposta senza alterazioni e con una didascalia che chiarisce che fu scattata durante l'addestramento. Quando René era ancora in vita, lo storico James Oberg gli offrì 10.000 dollari se fosse riuscito a presentare una edizione del libro di Collins nella quale la foto alterata fosse descritta come se fosse stata ripresa durante una passeggiata spaziale. Non vi riuscì, e finora non vi è riuscito nessun altro.

Un'altra accusa originale è che la missione Gemini 6A non andò mai nello spazio ma la capsula fu depositata in mare, "paracadutata da un aereo cargo della CIA". La prova, secondo lui, è la presenza di un'antenna sporgente dalla capsula, che a suo avviso non avrebbe potuto sopportare il rientro in atmosfera. René respinge senza motivazioni l'idea che si tratti di un dispositivo retrattile o applicato dopo il rientro.

Ciascuna delle argomentazioni di René è smontabile, avendo tempo e pazienza sufficienti, ma per capire la profondità e la serietà di questo lunacomplottista è sufficiente consultare pagina 13 del suo libro:


Secondo René la fotografia presentata nella pagina è un falso clamoroso della NASA, perché mostrerebbe l'ombra dell'ugello del modulo di comando o dei motori di manovra del modulo lunare che si proietta sulla superficie della Luna da un'altezza di 69 miglia nautiche (circa 127 chilometri). René chiede sarcasticamente quale luogo meraviglioso sia mai la Luna, dove un piccolo motore riesce a disegnare un'ombra dai contorni netti sulla superficie lontana quasi 130 chilometri.

Il concetto che un'eventuale ombra proiettata, trovandosi a 130 chilometri dall'osservatore e non potendo essere più grande dell'oggetto che la genera, dovrebbe essere estremamente piccola, sembra sfuggire del tutto a René.

Infatti non si tratta affatto dell'ombra proiettata sulla superficie della Luna. La sagoma è una porzione di uno dei gruppi di quattro motori di manovra dello stadio superiore del modulo lunare. Non è l'ombra lontana di una parte del veicolo: è la parte stessa, che si trova a pochi metri dall'osservatore.

A ulteriore conferma del fatto che l'immagine mostra una parte del LM e non la sua ombra è sufficiente consultare la foto originale ad altissima risoluzione, anziché la versione sgranata e sfocata proposta da René, per accorgersi che la presunta "ombra" ha in realtà riflessi metallici nella parte conica superiore.



Questo è il livello qualitativo della ricerca svolta da Ralph René, che se n'è andato nella tomba con le sue fantastiche convinzioni di aver capito ciò che gli altri, poveri sciocchi, non avevano l'acume di cogliere. Come il fatto che a suo dire, il valore ufficiale di pi greco è sbagliato: per soli 14 dollari potete scoprire perché.

2009/12/01

Moonscape: locandine aggiornate

di Paolo Attivissimo

Il progetto Moonscape prosegue pian piano, in attesa che la NASA pubblichi il restauro finale delle dirette TV dell'Apollo 11. Ho lavorato un po' alle locandine: queste sono le bozze più recenti. C'è anche un trailer sperimentale che debutterà fra un paio di giorni. Potete seguire gli sviluppi del progetto in dettaglio nel diario di lavorazione.